Bastida Pancarana

Le quattro provincie a tavola

“Quella delle Quattro Province è una terra particolare. Potrebbe essere la protagonista dell’opera teatrale dell’anno, ma è timida e quindi si nasconde dietro al sipario. Paesaggi unici, persone cordiali e legate al loro territorio di origine, storie e tradizioni. Una cosa, però, fra le molte, riesce sempre ad unire tutti: il cibo. La gastronomia delle Quattro Province potrebbe davvero essere uno dei punti focali su cui lavorare per sciogliere quella timidezza, lavorandola come si ha cura di impastare una buona sfoglia per agnolotti. Con amore, ma anche con decisione. Le Quattro Province hanno una storia gastronomica molto antica; tuttavia, proprio per questo, è andata in parte perduta. Capita, a volte, di trovare un piatto tipico in un paese e poi di andare in quello accanto, dove nemmeno sanno della sua esistenza. Molte sono le tradizioni, ma frammentarie e, purtroppo, in via d’estinzione. Complice anche il fatto che le ricette storiche sono sempre state tramandate a voce e che, ahimè, i tempi sono veramente cambiati. Si contano sulle dita di una mano i giovani che ancora oggi sono soliti consumare la frittura di maiale con la polenta. Eppure, in passato, era una tradizione radicata consumare questo piatto il giorno della macellazione dell’animale. Sono tanti gli esempi che si possono fare; ma, forse, è meglio iniziare realmente il viaggio all’interno della cucina delle Quattro Province. Non voglio avere la presunzione di essere colei che la mantiene viva, perché così non è: voglio solo raccogliere quante più informazioni possibili per raccontare che cosa ci siamo persi e che cosa invece è ancora ben saldo sulle nostre tavole.”
Con queste parole, l’autrice Patrizia Ferlini (architetto, blogger e chef, originaria dell’Oltrepò Pavese) sintetizza la filosofia alla base della pubblicazione “Le Quattro Province a tavola – Storie di tradizioni culinarie”, uscita proprio di recente nelle librerie grazie a Primula Editore, casa editrice vogherese diretta da Giorgio Macellari.

Il libro è suddiviso in diversi capitoli: uno dedicato al pane e alle torte salate, un altro al salame e ai formaggi, un altro ancora ai primi piatti, poi ai secondi e infine ai dolci.
Sarebbe però sbagliato pensare a un volume di semplici ricette: l’opera della Ferlini è molto di più.
Perché – è lei stessa a dirlo – “questo libro non vuole essere un manuale di cucina suddiviso in base alla zona di provenienza, ma un modo per racchiudere tutti quei prodotti e quelle preparazioni che accomunano il territorio delle Quattro Province. Nomi differenti, piccole variazioni, ma pur sempre un’origine contadina comune.”
“Inoltre” – conclude Patrizia Ferlini – “mi piacerebbe arricchire il mio sapere con altre storie e ricette. Chi sa che non siano gli stessi lettori a inviarmi preziosi contributi: sarebbe importante per non perdere pezzi di cultura gastronomica e per tramandare la nostra storia. Io, nata nelle Quattro Province, mi sento parte attiva della tradizione e della cultura di questo territorio che amo profondamente.”

L’AUTRICE

Patrizia Ferlini, originaria dell’Oltrepò Pavese, ha sempre sentito un profondo legame verso il territorio delle Quattro Province. Dopo la laurea in Architettura, ha cambiato i suoi piani di vita per dedicarsi alla sua unica passione: il cibo. Trasferitasi negli Stati Uniti, ha iniziato il proprio percorso nelle cucine in giro per il mondo. Oggi scrive di cibo, di vino e di cultura gastronomica, per mantenere vive quelle tradizioni che contribuiscono a creare la cultura di un popolo.

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